Della paura della libertà

Della paura della libertà

Nel mondo profano sono frequenti giudizi poco lusinghieri sulla Massoneria. SI tratta di giudizi superficiali, che spaziano dal potere occulto al covo di affaristi, tutto in salsa anticlericale.

Un buon Massone non deve ignorare questi sentimenti, ma cercare di esplorarne le cause, operando nel mondo dimostrando, attraverso il buon esempio, quanto tutto questo sia sbagliato.

Tra le cause principali la prima, forse la più insolita ma certamente la più importante è la paura. In particolare, la paura della libertà. Ancora in troppi, per vari motivi, sentono il bisogno di porre un limite ai propri spazi, sia fisici che intellettuali; la solitudine del ricercatore innovatore, del pensatore libero, è un valore deprecato, temuto, marchiato da un’aureola di antisocialità. Nel mondo sembra che domini l’agorafobia dell’uomo mediocre, “senza qualità”.

Forse è per questo che, nella storia, milioni di uomini hanno aderito alle dittature, hanno inneggiato a chi si premurava di pensare al posto loro, al bastone che minacciava percosse, al cappio che stringeva la libertà e, cosa ancor più grave, hanno danzato intorno al falò dei libri della cultura messa all’indice dal despota di turno. Il tutto mossi dall’intimo compiacimento dell’esenzione dal pensare: qualcun altro avrebbe pensato per loro.

Ancora oggi qualcuno cade nelle reti delle ideologie totalitarie, ma altre forme più sottili di rifiuto della libertà si fanno strada, in maniera forse subdola ma certamente efficace. I martellamenti dei mass media, della pubblicità, la spinta a scegliere un prodotto proprio a causa della grancassa mediatica…

Ecco allora che cosa più spaventa della Massoneria. Tra una moltitudine di profani alla ricerca di un padrone, di un pensiero preconfezionato, di azioni precotte, un’Istituzione che invita al miglioramento di sé attraverso un lavoro consapevole non può che generare sospetto e ostilità.

La Massoneria è un’associazione di donne e uomini veramente liberi, che praticano Pace, Uguaglianza, Fratellanza al di sopra di ogni religione e credo politico. Come può comprendere tutto questo chi si barrica dietro il dogma?

Nelle Logge si impara a dialogare in armonia, si apprende il rispetto per le istituzioni. È quindi ovvio che, davanti a colui che si compiace di rimanere pietra grezza, la Massoneria risulti un abisso oscuro e pauroso ove si aggirano strani individui che si torturano la mente con eccesso di pensiero.

Come risolvere questo problema? Lasciare ai profani l’onere di lavorare sui propri pregiudizi, o impegnarsi attivamente, attraverso l’esempio, per scardinarli?

La soluzione, come spesso accade, sta nel mezzo. Ciascuno di noi deve essere consapevole dell’importanza del proprio lavoro, del proprio percorso, e non deve lasciarsi distrarre dai rumori che provengono dall’esterno. Altrettanto, però, bisogna sentire la responsabilità delle nostre azioni, sentirne più di quanto possa fare un profano, perché dobbiamo sapere di poter essere da esempio e di poter contribuire, con le nostre parole e le nostre azioni, a intaccare la paura della libertà di cui così in tanti ancora soffrono.

Liberamente tratto dall’archivio di Delta (P. C. S.)

Delta on-line

Delta on-line, erede della storica pubblicazione, ha lo scopo di comunicare più agevolmente e ad un maggior numero di lettori articoli di cultura massonica.

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